In gergo tecnico si chiamano Vending ma per tutti sono i distributori automatici di bevande calde. Un fenomeno che ha avuto negli ultimi 40 anni una crescita costante. Caffé, cappuccini e cioccolate della macchinetta sono meno buoni di quelli del bar, ma sicuramente più pratici ed economici.

Ma che garanzie abbiamo sulla qualità di ciò che beviamo? E sopratutto quale è il grado di igiene dei prodotti utilizzati? Alcuni sostengono che maggiori garanzie potremmo averle utilizzando prodotti di marca. Ma non sempre è così.

caffè delle macchinette

Alcuni ricercatori dell’Università di Valencia hanno compiuto uno studio su dieci macchine a cialde di un colosso del settore, ed è emerso che tutte avevano contaminazioni da batteri. Per ridurre i rischi c’è un solo sistema: manutenzione frequente, approfondita e continua, pulizia costante e ricambio delle materie prime.

Cosa c’è nelle bevande dei distributori automatici?

In pratica, si tratta di acqua, zucchero, sciroppo di glucosio, un pò di latte in polvere e poi una serie di additivi e aromi come i mono e digliceridi degli acidi grassi, la farina di semi di Guar, diossido di silicio (E551).

Queste sostanze danneggiano in maniera profonda la flora batterica alterandola, quindi l’assunzione costante e ripetuta una o più volte al giorno di questi prodotti, per mesi e anche anni può portare a problematiche anche serie sulla salute.

Sembrano sciocchezze, il caffè in ufficio è un po’ come la sigaretta…sappiamo che fa male ma è difficile rinunciarvi. Eppure ogni volta che beviamo un cappuccino, una cioccolata calda (in realtà “bevanda a base di…”) il nostro intestino si trova a intraprendere una lotta tra bene e male.

Gli studi scientifici parlano molto chiaro su come e quanto queste sostanze danneggiano la nostra salute.

caffè in ufficio

Non è per niente assurdo o fuori luogo aspettarsi e pretendere di trovare la qualità alimentare e la protezione e prevenzione della salute in ogni alimento o bevanda che lo Stato mette a disposizione dei cittadini.

Lo Stato, infatti, dovrebbe penalizzare i produttori di bevande per macchinette disciplinando in maniera diversa la fruizione di queste bevande. Chi fa spallucce perchè “tanto è un caffè preso alla macchinetta” è la stessa persona che ha come mentalità di base “che vuoi che sia una merendina… un pò di zucchero per merenda ai bambini non farà mica male…” oppure “ma che male vuoi che faccia bere un succo di frutta a colazione”

Già, ma come la goccia che prima o poi fa traboccare il vaso anche l’insieme di tutte queste piccole cose corrode in silenzio, ogni giorno, la salute delle persone. Ma l’effetto cumulativo giornaliero sulle persone che ogni giorno bevono queste bevande è tanto potente quanto sottovalutato e sottostimato.