L’arte di guarire di Fabio Rosini

Sento parlare per la prima volta del libro L’arte di guarire di Fabio Rosini mentre ascoltavo un discorso sul lasciarsi alle spalle una vita di “non senso” per dirigersi verso una vita felice, appagante, piena di gioia e di letizia. WOW! Chi non vorrebbe una vita così?

emorroissa vangelo
L’arte di guarire, L’emorroissa e il sentiero della vita sana

L’argomento è sicuramente intrigante e ascolto così l’inizio della storia di una donna, l’emorroissa del Vangelo, che inizia un percorso di guarigione dopo anni di cure inutili e dispendiose. Rimango perplessa…forse non è un libro che potrei trovare interessante. Di quale malattia stiamo parlando? Io in fondo mi sento bene, non ho chissà quale malessere.

Ma poi sento una frase che arriva dritta al cuore:

La maggior parte degli uomini che sono malati sostengono di essere sani. (Isacco di Ninive)

Passano dei giorni ma ho un tarlo nell’orecchio che mi dice di non lasciare perdere…sarà un suggerimento dello Spirito? Passeggio per strada e vedo gente sorridente, battute sagaci, aperitivi interminabili, chiacchiere e gruppetti giocosi. Sembrano tutti soddisfatti, capelli in piega e scarpe all’ultima moda, sguardo appagato, tutti sulla cresta dell’onda. Eppure…quanta infelicità nei cuori!

Allora mi decido, inizio la lettura e scopro che tutti, io, tu, ciascuno di noi è un’emorroissa. Per capirlo basta considerare che nella vita di una persona ci possono essere ambiti che girano bene, ma questo non significa che tutto funzioni. Si può essere lavorativamente affermati e magari il resto è grigio e senza sapore. Ci sono persone con una salute di ferro e una vita infelice. Tante volte ci si può ingannare continuando a farsi dei trailer delle cose riuscite per cercare di sopravvivere alle zone vuote.

Così l’autore guida il lettore in una ricerca delle proprie sintomatologie facendo notare come un primo errore comunemente commesso è quello di non ascoltare il dolore, banalizzarlo. Non sentire il dolore sembra una soluzione, ma la fuga dal reale fa solo crescere il magma dell’irrisolto. Se ad esempio il sintomo è quello di una grande timidezza, c’è chi si mette a prendere lezioni di autodifesa verbale o cerca di sbloccare i canali dell’aggressività.

Ma come? Non parlavamo di malattie, di perdite di sangue (emorroissa è una donna che perde sangue da dodici anni)? Da cosa dobbiamo guarire? Ebbene, in un primo momento ancora non lo sappiamo; all’inizio non conosciamo la nostra malattia ma notiamo solo i sintomi.

Quali sono i sintomi?

Ecco degli esempi ovviamente non esaustivi di tutti i sintomi possibili: c’è chi non riesce mai a dire di no di fronte ad una richiesta, chi invece si svende per un briciolo di riconoscimento, chi è scontento di se stesso, chi è tormentato dal proprio look o dal proprio aspetto, chi non si lascia alle spalle il passato, chi è troppo possessivo e invade gli spazi altrui, chi simula i sentimenti perché ha un cuore freddo, chi entra in competizione con chiunque, chi si arrabbia in continuazione, chi deve sedurre, chi fa la vittima per farsi compatire, chi parla male degli altri a prescindere, chi non accetta critiche, chi manipola i racconti per essere interessante, chi non riesce a chiedere aiuto e piuttosto muore, chi si vergogna di tutto, chi cerca di passare inosservato, chi non si apre mai del tutto, non si fida di nessuno, chi evita i confronti a qualunque costo, chi si fida di tutti…serve continuare?

Alle spalle dei sintomi c’è sempre la paura

La paura di deludere, la paura di perdere il controllo, la paura della frustrazione, la paura di non essere perfetto, la paura di non avere importanza, la paura di soffrire, ecc. Tutte queste paure ci portano ad intraprendere azioni, cure, soluzioni di cui noi siamo convinti funzioneranno, ma se non viene risolta la causa che genera il sintomo, qualunque cura non sarà mai efficace, mai definitiva.

Quante cose si vanno ad escogitare per tentare di risolvere qualcosa che angoscia? L’ansia pulsa da dentro e si cercano i “medici” ovvero le grandi idee, i grandi progetti, gli infiniti svaghi, gli hobby più originali per alleviare l’insoddisfazione, l’insofferenza, la noia, l’ansia.

“Allora vedi sessantenni con la voglia di jeans, che distruggono un matrimonio pluridecennale per un’avventura da quattro soldi. O posizioni di potere inseguite fino alla tomba, lasciando dietro di sè un deserto disseminato di occasioni perse. Gente che mangia in modo inquietante, […] oppure con giornate scandite da atti di culto della salute […]”

Cosa sono queste fissazioni? Sono proiezioni di soluzione, ma non la vera e definitiva soluzione. Nella Bibbia si chiamano anche idoli. Si corre alla ricerca di appagamento, pensando che attraverso i piaceri (cibo, look, svaghi, alcol, ecc), il comfort, il sesso, si arrivi alla soluzione dei nostri dissidi e ad una vita piena.

Potrebbe essere che una persona un giorno si fermi, si guardi indietro e veda che non ha vissuto nella realtà. Ha inseguito un inganno dopo l’altro. Una fissazione dopo l’altra. Quanto tempo abbiamo dedicato a queste strategie? Quanto denaro abbiamo speso per questi rimedi?

Finalmente, dopo la DIAGNOSI, veniamo guidati al capitolo della GUARIGIONE!

Che meraviglia scoprire che la soluzione è lì, per tutti, a portata di mano, senza investimenti in attrezzature costose, senza dover cambiare look, senza orari assurdi, senza dover piacere a chiunque.

La Soluzione, quella con la S maiuscola, che finalmente mette il seme della pace del cuore, quella che ti fa tirare un sospiro di sollievo, che ti fa addormentare la sera con il sorriso e che ti fa svegliare con un ringraziamento per il nuovo giorno! LA SOLUZIONE che ti mette un luccichio negli occhi e che ti mette un grido nel cuore: “Sono guarito”!

Non rivelo altro, se non che il libro di Fabio Rosini è davvero per tutti! E auguro a ciascuno di voi di trovare la via di guarigione!

Qui il link per il libro:

L’arte di guarire. L’emorroissa e il sentiero della vita sana in versione cartacea e in formato Kindle.

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