AUTOPRODUZIONE E AUTOSUFFICIENZA

Autoproduzione e autosufficienza sono due fenomeni che negli ultimi anni hanno interessato un numero sempre maggiore di persone. L’autosufficienza è uno stile di vita che racchiude molteplici ambiti della quotidianità. Spesso però, quando ci si avvicina a questa filosofia, si parte dalla cucina e molti si chiedono come autoprodurre il cibo, come rendere più sostenibile la propria alimentazione, più sane e più economica.

Autoprodurre ha un significato profondo. In primo luogo rappresenta un atto di protesta e di ribellione verso il consumismo dilagante degli ultimi decenni. Inoltre traduce anche l’esigenza di riciclare e risparmiare conducendo uno stile di vita più semplice e più essenziale.

Autosufficienza significa essere materialmente in grado di provvedere ai propri bisogni materiali producendo da soli ciò che serve.

In realtà produrre davvero tutto ciò di cui si ha bisogno per la vita quotidiana può essere un progetto ambizioso. Anche i più convinti di questo stile di vita si chiedono se sia davvero possibile.

L’autosufficienza totale non è raggiungibile se non in modo estremamente dispendioso, sia in termini di tempo che di fatica. Pensate a come possa essere complicato produrre la stoffa per i propri vestiti, i filati per maglioni e golfini, la carta, l’energia elettrica, l’auto, il carburante, ecc. Già solo curare un orto sufficiente a produrre conserve per l’inverno, cereali e legumi, frutta e verdura, è un lavoro che lascerebbe spossati e con pochissima vita sociale.

Quindi non è possibile autoprodurre il cibo? Certo che sì! Ci sono sicuramente degli step, dei traguardi progressivi che permettono di avvicinarsi all’autoproduzione senza stravolgere la propria vita e senza che ci si senta distrutti fisicamente e moralmente. Dedicarsi allo scambio ed al baratto è un ottimo espediente per evitare prodotti industriali e per sottrarsi dal frequentare la grande distribuzione.

L’autosufficienza energetica, unita a quella alimentare, è la seconda forma di autonomia più facilmente raggiungibile, progettando e realizzando una casa in cui acqua, corrente elettrica e riscaldamento vengono generati autonomamente. Pannelli solari, impianto geotermico, pozzi, impianti di fitodepurazione al posto della fognatura…le possibilità sono molteplici e la bioedilizia offre tantissime soluzioni. Basti pensare alle super ecologiche case di paglia!

Se si decide di affrontare il passaggio all’autoproduzione in gruppo, e non da soli, la strada è sicuramente più semplice. Esistono intere comunità che si ispirano a questi ideali.

Tornando a come autoprodurre il cibo dobbiamo fermarci a ragionare su come il boom economico del secondo dopoguerra ci ha progressivamente abituati a consumare cibi pronti, anche i più semplici che potremmo tranquillamente creare da soli. Il pane, la pasta, i dadi…ormai li acquistiamo senza neanche fermarci a pensare se abbiamo tempo per produrli.

In realtà non è necessario vivere in campagna, in una cascina con forno a legna, per imparare fin da subito a preparare il pane fatto in casa! Cominciare a produrre da soli il proprio cibo ha un impatto immediato sia dal punto di vista ecologico che ambientale: meno confezioni, meno carburante per fare la spesa, meno rifiuti (da mettere in un sacco di plastica che verranno trasportati allo smaltimento!), ma PIU’ QUALITA’!

Tutto quello che possiamo produrre in casa sarà qualitativamente superiore allo stesso genere di prodotto della grande distribuzione. E ci costerà sicuramente meno! Poter mangiare meglio spendendo meno, ed anche con minore impatto ambientale, non è un risultato fantastico?

Se calcoliamo quanto costa tutto ciò che acquistiamo pronto (cibo ma anche detersivi, prodotti per l’igiene, ecc) e che potremmo invece produrre da soli con costi nettamente inferiori è subito chiaro quanto sia assurdo condurre una vita a ritmi frenetici, colma di stress e traffico, al fine di poter comprare tutto ciò che serve…ma che si potrebbe avere con molta meno spesa se autoprodotto. Ecco perchè molte persone fanno downshiting o seguono un percorso di decrescita!

Autoproduzione ed autosufficienza sono strettamente legati se si vuole cambiare il proprio approccio verso i consumi, avviare uno stile di vita basato sul consumo critico, sul consumo consapevole, riducendo la necessità di denaro.

Vivere di autosufficienza è il tradursi di una scelta, quella di non dipendere da organizzazioni come i supermercati, le multinazionali, la grande distribuzione! E’ una scelta che vuole portare la propria vita verso un impatto ambientale sempre minore, sottraendosi ad un sistema consumistico consolidato.

Il primo passo verso l’autosufficienza è l’autoproduzione.

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