LA FRUTTA VA MANGIATA LONTANO DAI PASTI?

Malgrado siano molti gli istituti di ricerca, gli esperti ed i medici che ogni giorno DIMOSTRANO con prove scientifiche gli effetti benefici per la salute di un cibo o di una sostanza contenuta in esso, ancora vivono e si diffondono miti e false credenze.

E’ anche il caso della domanda a cui oggi vogliamo rispondere. Che la frutta sia un alimento salutare è ormai una realtà assodata, ma:

La frutta è meglio consumarla lontano dai pasti?

Si sente spesso dire che mangiare frutta alla fine dei pasti non è una buona abitudine. I motivi che alimentano questa credenza sono diversi: alcuni riferirebbero una più difficile perdita di peso, altri l’instaurarsi di sensazioni di gonfiore e sazietà. Alcuni componenti della frutta, come fibre e oligosaccaridi, possono, in effetti, rallentare, seppur in misura modesta, il transito del cibo attraverso il tratto gastrointestinale, dar luogo a dei processi di fermentazione e creare un accumulo di gas nell’intestino con conseguente sensazione di gonfiore. Questa situazione si verifica soprattutto in coloro che hanno una particolare sensibilità intestinale (colite ulcerosasindrome dell’intestino irritabile, meteorismo).frutta

In generale, se si escludono queste condizioni, non si riscontrano fastidi dopo aver ingerito la frutta a fine pasto e non ci sono studi scientifici o linee guida che sconsigliano di mangiare la frutta dopo i pasti.

Concludere il pasto con un frutto può, in realtà, portare diversi benefici:

  • secondo un articolo del Chemical Engineering Science consumare la frutta alla fine del pasto, infatti, fa sì che gli zuccheri che contiene vengano rilasciati nel sangue più lentamente di quando si mangia la stessa frutta a digiuno. L’innalzamento rapido dei livelli di zucchero nel sangue è in generale da evitare, perché induce una rapida risposta ormonale, che causa a sua volta un rapido ritorno del senso di fame
  • l’acidità della frutta e alcune vitamine al suo interno (vitamina C) possono facilitare l’assorbimento del ferro contenuto nelle verdure e negli alimenti di origine vegetale
  • grazie ai suoi componenti antiossidanti, accompagna il cibo nella digestione proteggendolo dai danni ossidativi
  • il suo sapore acidulo dà all’organismo il segnale di fine pasto

Molti studi scientifici indicano chiaramente che consumare abitualmente almeno 5 porzioni di frutta e verdura è associato a un minore rischio per molte gravi malattie, come infarto, ipertensione, tumore al colon. Per questa ragione le Linee guida per una sana alimentazione della Società italiana di Nutrizione umana (SINU), raccomandano di mangiare 3 porzioni di frutta al giorno, in qualsiasi momento della giornata e rappresenta lo spuntino ideale da inserire tra i 3 pasti principali (colazione, pranzo, cena).

In conclusione, mangiate frutta quando volete, purché ne mangiate: questa è la cosa più importante. Se poi la mangiate alla fine dei pasti e non riscontrate alcun fastidio, non vi causerà nessun danno; di certo non vi farà ingrassare (a meno che non si esageri nelle quantità), potreste, invece, averne qualche beneficio in più.

La frutta fa bene in qualunque momento si mangi, salvo ECCEZIONI

Secondo la Dott.ssa Beatrice Salvioli, gastroenterologa dell’ospedale Humanitas in certi tipi di frutta sono presenti alcuni componenti con un’elevata capacità fermentativa pertanto chi già soffre di meteorismo dovrebbe mangiare la frutta lontano dai pasti. Infatti, la frutta al termine dei pasti può creare un accumulo di gas nell’intestino con distensione del lume intestinale. 

Quindi proprio nelle persone già predisposte a meteorismo e gonfiore addominale, e cioè quando l’intestino è già di base “infiammato”, mangiare la frutta può provocare o peggiorare il gonfiore addominale, noto anche come meteorismo. La capacità fermentativa della frutta dipende da alcune componenti come gli oligosaccaridi presenti in cachi e anguria, il fruttosio nelle mele, pere, pesche e mango, e i polioli nelle ciliegie e susine, ma anche dal tipo di pasto. Infatti, è più facile ritrovarsi con la pancia gonfia se si mangia la frutta dopo un pasto a base di carboidrati complessi come pane e patate associati o meno a proteine come carne e pesce, ovvero nutrienti con tempi di digestione diversi, che rallentano l’intero processo digestivo dando luogo ad una fermentazione intestinale maggiore. Non tutta la frutta mangiata a fine pasto provoca la pancia gonfia: generalmente l’ananas e la papaya migliorano la digestione per la presenza, rispettivamente, di bromelina e di papaina, due enzimi che favoriscono la degradazione delle proteine. Anche la vitamina C contenuta nella frutta come agrumi, fragole e kiwi, facilita l’assorbimento di ferro contenuto nei cibi proteici e le fibre solubili riducono l’assorbimento intestinale di colesterolo presente nei cibi proteici di origine animale.

Concludendo, la frutta va mangiata lontano dai pasti?

No, la frutta va mangiata a fine pasto o comunque durante il pasto perché contiene vitamina C che favorisce l’assorbimento del ferro presente negli altri alimenti. Per mantenerci in salute, è importante consumare almeno tre porzioni di frutta al giorno, un dato confermato recentemente dal più grande studio mai realizzato sulle principali cause di morte e recentemente pubblicato dalla prestigiosa rivista The Lancet. Nel mondo il basso consumo di frutta è al terzo posto dopo ipertensione e fumo tra i fattori di rischio che più contribuiscono alla morte.

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