ECOVILLAGGI cosa sono

Oggi parliamo di un argomento che suscita parecchi dubbi e domande. Gli ecovillaggi cosa sono? Si sente sempre più spesso parlare di queste strutture ma non sempre è chiaro cosa siano in realtà, come sono composte, come funzionano. Ospitano gratuitamente o si deve pagare?

Forse tutti abbiamo sentito parlare delle comuni, molto in voga negli anni 60-70. Possiamo dire che gli ecovillaggi hanno preso ispirazione dalle comuni e che diverse comuni storiche italiane sono passate alla classificazione di “ecovillaggio”. E’ sicuramente un aspetto interessante ma non bisogna commettere l’errore di associare gli ecovillaggi alle “vecchie” comuni.

La nascita delle comuni viene raccontato molto bene da uno dei maggiori esperti di comuni ed ecovillaggi, Manuel Olivares:

Vivere in piccoli gruppi possibilmente affiatati, nella ricerca di un’armonia interumana inserita in un più ampio equilibrio con la natura, è antico quanto l’uomo. Potremmo anzi dire che il vivere in piccoli gruppi in simbiosi più o meno armonica con l’ecosistema naturale sia l’espressione più antica della socialità umana. […] La dimensione umana ha portato con sè una moltiplicazione di desideri, un immaginario eccessivamente antropico, in cui gli elementi naturali e la natura stessa hanno perso la centralità che avevano nel pagus. La città ha portato una progressiva perdita di controllo del singolo sulla vita della comunità perchè questa si è accresciuta sproporzionatamente sotto ai suoi occhi. […] A fronte di questo, diversi tra coloro che volevano ritrovare il proprio essere più autentico non hanno potuto tollerare il caos crescente delle dimensioni urbane, i loro bombardamenti sensoriali, i loro “giochi di ruolo” e si sono ritirati, in solitudine o in piccoli gruppi, tra le braccia della grande, ancestrale maestra: la natura.

Gli ecovillaggi “ufficiali” si inscrivono al RIVE, la rete italiana degli ecovillaggi, oppure al GEN, la rete globale degli ecovillaggi. Grazia Caccila ci offre una definizione di ecovillaggio nel suo libro Scappo dalla città:

Un ecovillaggio può essere considerato un centro abitato moderno dove l’uomo vive in armonia e cooperazione con la natura, sperimentando nuove tecnologie e nuove abilità per creare un modo di vivere più sostenibile, pacifico e diverso.

Un elemento fortemente caratterizzante gli ecovillaggi è la sostenibilità ambientale; le abitazioni sono infatti progettate o ristrutturate per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Si ricava energia dalle fonti rinnovabile e si cerca di raggiungere l’autosufficienza alimentare praticando varie forme di agricoltura sostenibile. Ne sono degli esempi la permacultura, la biodinamica, l’agricoltura sinergica, la coltivazione elementare, ecc.

A parte questi valori comuni a tutti gli ecovillaggi, ognuno poi si caratterizza per vari altri aspetti a seconda del tipo di gestione, impostazione filosofica o religiosa, statuto. E’ evidente a questo punto che gli ecovillaggi sono molto diversi delle comuni, seppur abbiano in comune l’aspetto della convivenza.

L’ecovillaggio tende alla sostenibilità ed all’autosufficienza, a differenza di una comune. In questo modo cerca di soddisfare il più possibile ogni esigenza dei suoi “abitanti” all’interno della struttura, dal lavoro, allo svago, all’alimentazione fino anche all’istruzione.

La struttura sociale degli ecovillaggi è basata sulla solidarietà e sulla cooperazione con attività legate alla sostenibilità ecologica. Cercano di incoraggiare la bioedilizia, la crescita personale e di promuovere stili di vita che stimolino l’armonia tra esseri umani e natura.

Negli ecovillaggi si pratica l’autoproduzione alimentare; questo significa che si consumano prevalentemente alimenti di produzione propria, coltivati con metodi non inquinanti. Si pone anche molte attenzione allo spreco di energia che, evidentemente, non può tradursi semplicemente nel non utilizzare corrente elettrica o spegnere la luce in ogni stanza.

Per ridurre gli sprechi energetici è necessario ristrutturare le abitazioni in modo da contenere la dispersione di calore ma anche modificare il proprio stile di vita favorendo l’impiego di energie rinnovabili.

Vivere in un ecovillaggio NON significa vivere di privazioni ma vivere e consumare in modo consapevole. Tra le varie iniziative di risparmio energetico, per esempio, si cerca anche di ridurre i trasporti. Spesso la maggior parte dei membri dell’ecovillaggio lavorano al suo interno, evitando di doversi spostare sul luogo di lavoro.

L’ecovillaggio non è una fuga dalla realtà ma un modo diverso di viverla; in modo più umano, sostenibile, socievole.

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